lunedì 17 novembre 2014

Come eravamo e vivevamo negli anni 1950/55




Ricordo bene come vivevamo negli anni.50/5, e ripensando a tutte le tecnologie di cui disponiamo attualmente, provo un certo orgoglio nell'aver vissuto l'altra faccia della medaglia, e sento che quel periodo mi ha dato un arricchimento interiore, e un maggior apprezzamento alla mia vita attuale. Al paese dove sono nata , tutti o quasi erano proprietari della casa in cui vivevamo, case molto modeste, come le persone che le abitavano. Le case erano tutte addossate le une alle altre, ovviamente lo scopo fu il risparmio economico di qualche parete, e un maggior risparmio di calore, la cui unica fonte era la cucina. La maggior parte della giornata si passava in cucina, il cui vano era di dimensioni medio grandi, la mia era grande, al suo interno troneggiava il camino, che oltre che a scaldare il vano, serviva a cuocere sia il pane ,che torte, o polpettoni ecc...Al centro del camino pendeva una catena trattenuta a sua volta da una barra in ferro, che veniva utilizzata per agganciarvi la campana in ghisa.
La campana veniva scaldata con i tralci di vite, i quali venivano attorcigliati su se stessi per una lunghezza di circa 40 cm., poi legati con un tralcio più lungo, e lasciati seccare. Venivano poi depositati sotto la campana e accesi per scaldarla(vedi foto), ricordo che la mamma per verificare la giusta temperatura prendeva in legnetto e lo fregava sopra la campana, se questi si bruciava era il momento di infornare, veniva tolta tutta la cenere la quale una parte serviva a per coprire lateralmente la base in modo che non uscisse il calore da dentro, e una parte serviva a coprire la campana sopra, sempre per trattenere il calore. A tutt'oggi nei paesini del nostro entroterra di Sestri levante vi è ancora chi adotta questo sistema di cottura, e ha trasmesso orgogliosamente alle figlie e ai nipoti ciò che faceva la nonna e bisnonna, è la sig. Luisa che ringrazio , la quale si è prestata con il marito Giovanni accendendomi il camino dandomi modo di scattare le foto.







Lucina Lavaggi  Ottobre 2014







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