domenica 27 luglio 2014

La Carbonaia 1953/1955




Avevo circa dieci/dodici anni, una mattina andando per funghi con la mamma, in un bosco
denominato Catenda, ebbi la fortuna di vedere come veniva fatta una carbonaia. E' un episodio (l'unico) che ancora oggi ricordo con molto piacere.
La mamma mi disse che i carbonai non erano del posto, ma venivano dalla Toscana.
Ricordo che alcuni di loro pulivano un tratto di bosco circolare dove non vi erano arbusti, era abbastanza grande da contenere la dimensione della carbonaia e ai cui lati lasciavano circa un metro e mezzo di spazio per il passaggio; altri invece preparavano la legna da accatastare.
La preparazione avvenne così: sul fondo misero della legna sovrapposta, incrociandola
sopra, misero dei rami secchi di erica e altro. Venne lasciato un buco al centro verso l'esterno: questo serviva per accendere la carbonaia una volta ultimata. A questo punto iniziava l'accatastamento dei pezzi di legna di circa mt. 1,20 cadauno, venivano accatastati prima all'interno dove veniva lasciato al centro un foro per l'espulsione dei fumi (vedi schizzo).
Ultimato l'accatastamento sulla legna veniva messo dell'erba e fieno, poi veniva coperta con del terriccio bagnato, non prima di aver lasciato altri buchi laterali per l'uscita dei fumi. Non ricordo come avvenne il trasporto al paese di Tassani, penso tramite muli. Mi sono recata sui “nostri” boschi dove sapevo esserci e a tutt'oggi spazi di antiche carbonaie, ne ho fotografato uno, a cui ho sovrapposto lo schizzo che più o meno riporta la dinamica della carbonaia, per meglio dare l'idea di ciò che ricordo.



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