La
crisi che stiamo attraversando ha generato tanta delusione,e al
contempo la speranza che ciò finisca in tempi brevi. Ciò mi ha
portato a fare alcune riflessioni e ricordi circa i tempi che
furono., come vivevamo nel periodo bellico della seconda guerra
mondiale1940/45, nei paesini dell'entroterra della nostra Sestri
Levante.
La
Sestri Levante che è stata più volte bombardata,e che la vediamo
dalle fotografie lacerata, ferita, distrutta , umiliata privata delle
opere che con tanta fatica aveva saputo costruirsi, vedi il primo
molo (attuale porto) e la stessa mancina,la fabbrica che inscatolava
i pomodori “Pisca” e la Fabbrica Nazionale Tubi.
Da
ciò nacque l'esodo degli allora abitanti di Sestri verso i paesini
dell'entroterra, i quali venivano definiti i “sfolle”
I
paesini erano tutti o quasi sprovvisti di strada carrozzabile, i
viveri erano razionati e l'approvvigionamento avveniva tramite una
tessera rilasciata dalle autorità competenti, oppure veniva usato il
metodo del baratto.
La
vita che erano costretti a sopportare era all'epoca molto pesante per
la maggior parte delle famiglie compresa la mia. Coloro i quali
possedevano parecchio terreno ,lo coltivavano seminando grano,
patate, granturco ecc,, non avevano problemi di cibo, i non
proprietari dovevano escogitare altri metodi per sopravvivere.
Gli
uomini in forza alla Miniera di Libiola (in pratica quasi
tutti)alternavano al lavoro periodi di disoccupazione. Ricordo che da
bambina la mamma mi raccontava la difficoltà nel reperire beni di
prima necessità tra cui il latte da dare a me, nata nel bel mezzo
della guerra 1943.Le donne scendevano a Riva e si approvvigionavano
di sale, lo portavano al paese Tassani,da qua al mattino presto
partivano con il sacchetto di sale in testa(circa 20/25 kg facevano
svariati chilometri cinque sei ore e forse più di cammino, passando
dal Buggine
(dove
nasce il Gromolo) proseguendo per Pian di Lago e infine verso il
paese di Valletti( provincia de La Spezia)e con le famiglie del luogo
scambiavano il sale con la farina di grano ecc... si riposavano un
po' e con il volto scavato dalla fatica facevano ritorno a casa.
Luciana
Lavaggi marzo 2014
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